La carie è una malattia infettiva a carattere cronico-degenerativo che interessa i tessuti duri dei denti in modo progressivo. Con “cronico” si intende che una volta instaurato, questo processo continua, peggiorando progressivamente (ecco perché degenerativo), fintanto che non si interviene. Le cause di questa malattia dipendono delle caratteristiche dell’ospite, dal tipo di batteri che compongono la placca e dalla dieta.

La carie non si forma a causa di microrganismi che “mangiano” lo smalto ma per la progressiva demineralizzazione dei tessuti duri del dente in presenza di sostanze acide prodotte dai batteri che si nutrono di zuccheri. Questo processo si può sintetizzare in questo modo:

Esiste quindi un’importante relazione di causa-effetto tra zuccheri assunti con la dieta, batteri cariogeni e carie. Tuttavia, è bene specificare che non tutti gli zuccheri sono ugualmente dannosi per i denti e, soprattutto, non tutti gli alimenti dolci contengono zuccheri.

Nel linguaggio comune, con il termine “zucchero” indichiamo solitamente il saccarosio, uno zucchero semplice di aspetto granulare, bianco che aggiungiamo a cibi e bevande per renderli dolci. Insomma è il comune zucchero da cucina. In realtà esistono molti tipi di “zuccheri”. Chimicamente si tratta di molecole formate da idrogeno, ossigeno e carbonio in numero variabile che, costituenti delle specie vegetali, hanno la capacità di dare energia e nutrire le cellule del nostro organismo.

Dal punto di vista nutrizionale, gli zuccheri sono definiti carboidrati, alcuni semplici (come il saccarosio) alcuni complessi come l’amido. È proprio la complessità degli zuccheri a renderli attraenti o meno ai batteri cariogeni i quali prediligono quelli semplici che posseggono un alto potere dolcificante.

Certamente gli zuccheri piacciono molto: fin dai tempi antichi i carboidrati sono stati per l’uomo sinonimo di alimento energetico. Da qui la nostra predilezione per i cibi dolci. Ma esistono delle strategie per poterli mangiare evitando di far cariare i denti?

La risposta è sì. Ecco alcuni consigli:

  1. Non consumare cibi ricchi di zuccheri frequentemente. I dolci è meglio mangiarli dopo i pasti principali, bevendo poi dell’acqua o mangiando del formaggio e spazzolando i denti dopo circa 20/30 minuti dalla fine del pasto con dentifricio al fluoro.
  2. Non superare i due spuntini al giorno. Evitare di consumare snack e merendine, soprattutto se appiccicosi, preferendo un frutto, lo yogurt o il pane, accompagnati da acqua o estratti di frutta.
  3. Evitare di riempire i biberon con succhi di frutta, latte o camomilla con aggiunta di zucchero.
  4. Leggere attentamente le etichette dei succhi di frutta: spesso contengono tanto zucchero e poca frutta!
  5. Evitare il più possibile le caramelle che contengono zucchero: quelle gommose si appiccicano ai denti e quelle dure, soprattutto i lecca-lecca che vanno succhiati, permangono in bocca per un lunghissimo periodo

Attenzione anche agli zuccheri presenti in cibi non dolci: il ketchup, alcuni minestroni e i cibi con pastella surgelati e gli insaccati come i wurstel contengono spesso zuccheri “nascosti”.

C’è una buona notizia per gli amanti del cioccolato: il fondente con almeno 70% di cacao fa bene ai nostri denti perché rallenta la formazione della placca e quindi la comparsa della carie.

Bibliografia

  • Levrini, Luca, La dieta del sorriso, Mondadori, 2016
  • Lin, Steven, Dental diet, Hai House Inc., 2018
  • La salute vien mangiando, a cura di Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation
  • Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva (Ministero della Salute, 2018)

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